IMPARIAMO AD EVOLVERE INSIEME E CON IL ROCK.
ASCOLTA LA MIA VOCE:
SEGUI LA MIA TRACCIA:
Eddie Vedder ritorna stasera
con Society.
Dio ha preso la mia mano
e mi ci ha condotto,
… intendo nella Società.
Ci riflettevo oggi,
dopo aver letto un post in facebook, social di massa.
Era di Vadim Zeland, un personaggio alquanto tenebroso,
che sembra arrivare da Matrix.
“Se fai un passo deciso fuori dalla massa, sarai oltre i confini della Matrix…”
Ve lo lascio cercare, se volete sapere il suo seguito.
A me basta questo per proseguire il mio,
sentendolo con Eddie.
La sensazione di Eddie per la Società è rendita di malessere,
la mia sensazione invece, rubando, ma migliorando,
l’idea a Vadim,
è sentire di tingere
una tela NERA.
Avete sentito bene?
Sento di dipingere una tela NERA.
L’idea nasce
dalla mia genialità,
che sente di creare
delle pennellate di colori,
così unte di vita,
da urlare
nella tela
NERA.
Chi realmente sente di
volersi distinguere,
lascia urlare
le sue pennellate unte di vita,
planando sopra
tutti quelli
che non sentono possibile
l’impossible,
ovvero la massa.
Ma la massa che cos’è?
Ve lo spiego a parole mie.
La massa è realmente
una Società di persone,
senza distinzione di intelletto e umanità,
cioè un groviglio uniforme.
La mediocrità
è la caratterista comune della massa, o anche il cosiddetto comun denominatore.
Basterebbe poco più della mediocrità per uscirne, giusto?
Eppure la maggioranza sta lì,
ammassata e pentita di starci stretta.
Sentirsi fuori dalla massa che vuol dire?
Che fai sentire bene te stesso alla massa,
o che senti di sentire te stesso cosi bene da renderti UNICO?
La massa non fa,
se non sentono tutti di fare
La massa non vede,
se non vedono tutti
E la massa non sente,
se non sentono tutti
Andarci contro
è la cosa più ridicola e semplice che si possa praticare,
ma planarci sopra
e letteralmente “cantando dall’alto”,
è tutta un’altra musica.
Con tutto il rispetto per Eddie e Vadim,
non sento di incazzarmi
con la Società,
e nemmeno con l’Umanità,
e nemmeno con Uomini e Donne
fatti male,
tanto volare,
non è sentire chi c’è sotto,
ma andare lontano.
