La sensazione bella di leggere “Passeggeri Notturni” di Carofiglio (e ringrazio un mio amico per avermelo regalato per il mio compleanno), è sentire di scrivere la mia breve storia che, in 3 pagine, tratta l’amore.
L’amore è sensazione da sentire e voglio farvi bene rendere conto della differenza tra l’amore idiota e di suo fratello intelligente, l’amore intelligente per l’appunto.
Un dì, l’amore intelligente interrogò il sentito fratello idiota e gli disse: “La tua sete di sentire follia è senza bella verità, te ne rendi conto Fratello?”. Il fratello idiota reagì così dicendo: “La follia è sentire di vivere alla grande!!!”
Il fratello intelligente rise e disse: “Non senti bene Fratello, le tue parole sono dette a caso. Non ti sento e ne ti vedo alla grande. Al contrario, ti vedo messo molto male. Sei disperato, non dormi, non senti bene di amare, non senti bene se ti va di amare e non senti bene te stesso. Dimmi, dove è la bellezza della follia?”
Il fratello idiota non seppe cosa dire, non perché non sentisse cosa dire, perché di cose sentitamente stupide ne aveva miliardi in testa, ma perché era convinto che pensare alla bellezza della follia non lo avrebbe fatto sentire meglio. La sua verità era un altalenarsi di sensazioni che non rendevano ne bellezza, ne amore. Ciò che sentiva bene era il volere e la serenità di fare. Ma la serena volontà di fare non sentiva la razionalità o l’intelligenza, sentiva solamente estasi passeggera, che al contrario di un passeggero notturno che pensa di passare indisturbato ma viene notato pur essendo discreto, l’amore idiota faceva rumore e gran casino e le sue sensazioni erano elementari e senza senso.
Il fratello intelligente non sapeva come aiutare suo fratello, o meglio lo sapeva, ma sentiva che era come parlare al vento. Il fratello idiota ascoltava ma era come se non sentisse veramente, sentiva per se stesso si, ma senza farsi domande profonde, si limitava a sentire “io sento che devo fare, io sento che devo andare, io … “. La reazione del fratello intelligente era constatare la sua instabilità, ma non poteva fare nulla, doveva partire da suo fratello idiota la necessità e la volontà di venirne a capo.
Il fratello intelligente capiva che far sentire ad un idiota la verità, era una impresa ardua e quasi impossibile, ma volle tentare comunque.
Fine della prima parte della storia e della pagina numero 1.