IMPARIAMO AD EVOLVERE INSIEME E CON IL ROCK.
ASCOLTA LA MIA VOCE:
SEGUI LA MIA TRACCIA:
L’Amore di Dio
si manifesta sotto ogni ferita,
ma manifesta
anche la sua terribile vendetta,
se non si torna da Lui,
pentiti.
Perché questo tragico esordio?
Perché ieri
ho rischiato di morire,
e sentendo di voler vivere,
ho chiesto aiuto a Dio.
E oggi dedico a Lui
la mia riflessione,
per immensa
gratitudine.
Cosi, parlo del Samurai,
la cui parola significa
“colui che serve”:
serve il suo Dio,
serve la sua Missione
e
serve il suo Credo.
Sono in tema,
perché dopo l’incidente,
mi sono sentita una di loro,
ma al rovescio,
rimanendo fedele
al mio Credo.
Vi racconto un po’ di storia.
I Samurai hanno la loro Bibbia,
l’Hagakure,
che è stata per millenni mantenuta all’oscuro,
delle persone comuni.
Quando sono comparse
le armi da fuoco,
Il guerriero armato di Katana,
è stato sconfitto,
nonostante la sua eccezionalità.
Agli inizi del ‘900,
la filosofia di vita del Samurai
è stata divulgata a tutto il mondo,
senza più remore,
di spada ormai
non si periva più,
ma il nuovo guerriero,
con armi da fuoco, era comune,
un semplice
soldato semplice.
Il Samurai, invece,
apparteneva all’aristocrazia,
e veniva selezionato all’interno della stessa.
Senso di:
Onore,
Orgoglio,
Appartenenza all’Élite,
che si apprendevano dall’Hagakure,
ma si realizzavano a regola d’arte nella vita reale.
Che cosa voleva dire
Essere un Samurai?
Voleva dire:
vivere per prepararsi a morire.
Portare a termine la propria missione,
e morire
in caso di
fallimento,
resa
e disonore.
L’arma quindi dove è?
Fin qui, non c’è nemmeno bisogno di avere un’arma,
basta sentire semplicemente
di
ESSERE un Samurai.
Ora, aggiungiamo l’arma.
La katana era l’arma del Samurai,
che, ad un certo punto,
non ha saputo più difenderlo,
perché era apparsa
l’arma da fuoco.
Ma secondo voi,
Il Samurai è scomparso perché aveva paura della pistola,
o è realmente morto per non vendersi al nemico?
Domanda scontata,
la risposta non lo è affatto.
Il vero Samurai è morto,
e non ne esistono più.
Ma non è una questione di arma da fuoco
ma di volontà del Samurai
di realizzare la morte.
Sento il suo pensiero:
“Mi rendo conto di non poter fare altro che accettare la sconfitta per mano dell’ignorante, armato di pistola”.
La Katana non fa il Samurai.
Se lui non capiva prima
cosa significava
ESSERE un Samurai,
la sua spada, da sola,
non lo faceva realizzare,
era solamente uno strumento,
che andava a completare,
il suo animo da Guerriero.
Molti sostengono che la Katana era l’anima del Samurai,
ma io no.
Pensando al rovescio, sostengo:
La spada non ha anima,
se l’Anima non è del Samurai.
Ed ora, Silenzio.
Riflettete bene.
Perché la mia frase
ribalta tutto,
realtà e leggenda.
Avere un’arma è facile.
Avere un’anima non è realizzare l’arma, per un Samurai.
Avere un’anima significa agire sempre da Samurai,
pur non avendo la katana.
La spada è solo il suo completamento.
Ecco perché, da ieri,
mi sento un Samurai,
al rovescio:
non ho nessuna arma,
se non sento bene la mia anima,
ma sentire bene la mia anima,
mi fa essere un Samurai sempre,
e il mio completamento,
è il
Pendolo.
Mushin per me,
(che significa Nirvana)
e
Sound Of Silence,
per voi.
Vi consiglio la versione dei
Disturbed,
quasi apocalittica.